venerdì 25 luglio 2025

I giovani e il nichilismo: un’ombra sul presente

Viviamo in un’epoca di grandi possibilità ma anche di profonde incertezze. Mai come oggi, grazie alla tecnologia e all’informazione, i giovani possono accedere a un mondo vastissimo di conoscenze, culture e opportunità. Eppure, molti di loro si sentono smarriti, apatici, svuotati di senso. Umberto Galimberti, nel suo saggio L’ospite inquietante, chiama questo sentimento “nichilismo”: una condizione in cui nulla sembra più avere valore o significato.


Il termine “nichilismo” deriva dal latino nihil, cioè “nulla”. È la sensazione che la vita, le regole della società, perfino le proprie aspirazioni, non abbiano più un fondamento solido. Galimberti spiega che per molti giovani il futuro non è più una promessa, ma una minaccia. Studiare, impegnarsi, fare sacrifici: a cosa serve, se il mondo sembra instabile, la crisi climatica avanza, e il lavoro è sempre più precario o insoddisfacente?


Questo vuoto di senso non riguarda solo le grandi domande esistenziali, ma si riflette anche nella vita quotidiana. Molti adolescenti vivono nell’indifferenza, rifugiandosi nell’intrattenimento continuo, nei social, nella tecnologia. Non perché siano “svogliati” o “superficiali”, ma perché non trovano più riferimenti stabili nei valori tradizionali. La famiglia, la scuola, la politica – tutte queste istituzioni sembrano in crisi, incapaci di offrire una direzione chiara.


Tuttavia, Galimberti non si limita a denunciare la situazione: invita a comprenderla e ad affrontarla. Secondo lui, la scuola dovrebbe essere uno spazio in cui non solo si trasmettono nozioni, ma si apre un confronto autentico sul senso della vita. Educare non significa soltanto preparare al lavoro, ma aiutare i ragazzi a trovare un significato, una passione, una direzione. Solo così si può contrastare quel nichilismo che, come un “ospite inquietante”, si insinua nei cuori dei giovani e rischia di spegnerli.


In conclusione, il problema del nichilismo giovanile non può essere ignorato né banalizzato. È un grido silenzioso che chiede ascolto, comprensione e risposte autentiche. I giovani non vogliono “tutto e subito”, come spesso si dice: vogliono solo che la vita abbia un senso per cui valga la pena impegnarsi. Tocca agli adulti, agli educatori e alla società nel suo insieme, non deluderli ancora.

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