Visualizzazione post con etichetta Alberto Moravia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Alberto Moravia. Mostra tutti i post

giovedì 22 giugno 2023

Alberto MORAVIA

 Alberto Moravia è stato uno dei protagonisti del panorama letterario italiano ed europeo del Novecento, e la sua carriera narrativa si estende per l'intero secolo. Nato a Roma nel 1907 con il nome di Alberto Pincherle, Moravia è stato considerato per molti anni, fino alla sua morte nel 1990, il più importante scrittore italiano contemporaneo sia dal pubblico che dalla critica.

Figlio di una famiglia benestante romana, Moravia ha vissuto un'infanzia segnata dalla malattia, che ha acuito la sua sensibilità e di cui ha parlato nella sua triste esperienza nel romanzo "Inverno di malato". Ha raggiunto il successo molto giovane, a soli 22 anni, con la pubblicazione del romanzo "Gli indifferenti".

Moravia è stato in molti modi un precursore e un osservatore curioso dei paradigmi culturali che hanno caratterizzato un secolo turbolento come il Novecento. Ha affrontato con efficacia le nuove idee nelle sue opere, rappresentando un punto di riferimento e uno specchio significativo del suo tempo. Ha esplorato temi come la psicoanalisi (come nel romanzo emblematico "Agostino") e l'esistenzialismo (come nel libro "La noia"), nonché il marxismo e la fenomenologia.

Moravia era un appassionato viaggiatore e amava particolarmente l'Africa, di cui ha scritto celebri reportage. Oltre ai viaggi, aveva un interesse per il cinema e teneva una rubrica di recensioni molto seguita e apprezzata su L'Espresso. Si dice che trascorresse le mattine scrivendo al suo tavolo e dedicasse i pomeriggi alle visioni cinematografiche, circondato dalla sua "corte" di amici letterati. Il suo amore per il cinema era ricambiato, e molti dei suoi romanzi e racconti sono stati felicemente adattati per il grande schermo.

Al centro delle sue narrazioni si trova spesso l'intellettuale borghese in crisi, principalmente ambientato a Roma, città di cui Moravia ha creato una sua personale toponomastica. Roma diventa uno sfondo sornione e immobile per le vicende raccontate. Moravia preferiva ritrarre gli intellettuali perché li considerava gli unici in grado di riflettere sulla propria condizione e di sviluppare un'autocoscienza profonda e originale, a differenza degli uomini d'affari e di altre professioni.

Una caratteristica distintiva della narrativa di Moravia, ammessa anche dallo scrittore stesso e non solo dalla critica, è l'uso del sesso e dell'erotismo come chiave di interpretazione delle vicende umane. Questa prospettiva privilegiata permette di comprendere le relazioni tra le persone e di analizzare l'intera società.

Non sorprende, quindi, che la donna sia uno dei temi centrali delle sue opere. Moravia considerava la donna più naturale dell'uomo e meno influenzata dai condizionamenti storici. Di fronte al mistero delle donne e ai loro comportamenti sempre sorprendenti, Moravia esprimeva meraviglia e incanto.

Moravia era un individuo scontroso e introverso, uno scrittore "impegnato" che si interessava ai problemi civili e sociali del suo tempo. Per esempio, era preoccupato per il pericolo nucleare e temeva la distruzione dell'umanità.

Il suo stile di scrittura, caratteristico e originale, si caratterizza per un distacco critico dalla materia trattata, che alcuni trovano persino irritante, e per un linguaggio "medio" apparentemente arido e quasi burocratico. Tuttavia, Moravia utilizzava questo stile per oggettivare la realtà il più possibile e mettere in luce le miserie umane.

Moravia era un realista convinto e considerava la letteratura come uno strumento per conoscere il mondo e l'uomo. Si lamentava del fatto che in Italia il romanzo fosse considerato una lettura futile, un passatempo ozioso destinato solo all'intrattenimento di un pubblico femminile.

Dopo la sua morte, Moravia è stato in parte dimenticato, ma saranno i decenni futuri a rivelarne il vero valore letterario. È uno dei pochi scrittori italiani conosciuti e apprezzati anche al di fuori del proprio paese.