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lunedì 2 giugno 2025

La lettura profonda: un atto di resistenza nell’era digitale

Nell’epoca dei social media, delle notifiche continue e delle notizie flash, la lettura profonda sembra un’attività fuori moda. Eppure, mai come oggi abbiamo bisogno di recuperarla. Ma cosa si intende con “lettura profonda”? Non è semplicemente il fatto di leggere, ma il farlo con attenzione, concentrazione e riflessione, immergendosi nel testo, cogliendone i significati nascosti e dialogando con le sue idee.

La lettura profonda richiede tempo, silenzio e disponibilità interiore. Diversamente dalla lettura superficiale – quella che si fa scorrendo post su Instagram o titoli di giornale online – essa stimola la mente, allena la memoria e sviluppa il pensiero critico. Non si tratta solo di decifrare le parole, ma di elaborare ciò che leggiamo, collegarlo alle nostre esperienze, porci domande, talvolta anche mettere in discussione ciò che pensavamo di sapere.

Diversi studi neuroscientifici mostrano che l’uso eccessivo di dispositivi digitali può danneggiare la capacità di concentrarsi a lungo su un testo complesso. Il cervello si abitua a “saltare” da una notizia all’altra, da un link all’altro, e perde l’abilità di seguire un ragionamento articolato. In questo senso, la lettura profonda è anche un atto di resistenza culturale: leggere un romanzo, un saggio o un classico significa sottrarsi alla logica della velocità e ritrovare un rapporto più autentico con le parole.

Inoltre, leggere in profondità educa all’empatia. Quando leggiamo un buon libro, ci mettiamo nei panni dei personaggi, condividiamo le loro emozioni, viviamo altre vite oltre la nostra. Questo ci rende più consapevoli, più umani. E in una società spesso dominata dalla superficialità, la lettura diventa uno strumento per sviluppare un pensiero più maturo e responsabile.

Naturalmente, non si tratta di demonizzare le nuove tecnologie, ma di non rinunciare a ciò che esse rischiano di indebolire. La lettura profonda non è incompatibile con il mondo digitale, ma richiede delle scelte: ritagliarsi dei momenti di silenzio, leggere con lentezza, evitare le distrazioni. In fondo, è una questione di priorità.

In conclusione, la lettura profonda non è solo una pratica culturale, ma un’esigenza per chi vuole pensare con la propria testa e non limitarsi ad assorbire passivamente ciò che circola in rete. È un esercizio di libertà, di attenzione e di profondità, virtù indispensabili per chi vuole crescere davvero.