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domenica 29 giugno 2025

Il flusso: quando siamo totalmente immersi in ciò che facciamo

Nella vita quotidiana capita talvolta di sentirsi completamente assorbiti da un’attività: il tempo sembra scomparire, le distrazioni si annullano, la mente è focalizzata e il corpo agisce quasi senza sforzo. Questo stato mentale, che molti hanno sperimentato ma pochi sanno nominare, è stato studiato dallo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi, che lo ha chiamato “flow”, cioè “flusso”.

Il concetto di flusso descrive uno stato di concentrazione intensa e gratificante che si verifica quando le capacità di una persona sono perfettamente bilanciate con la difficoltà del compito che sta affrontando. In altre parole, ci sentiamo “nel flusso” quando siamo né annoiati né sopraffatti, ma completamente coinvolti da ciò che stiamo facendo. Questo accade spesso durante attività come suonare uno strumento, praticare sport, dipingere, scrivere, risolvere un problema complesso o anche in certi momenti di studio.

Secondo Csíkszentmihályi, il flusso è una delle chiavi del benessere e della realizzazione personale. Quando siamo in questo stato, ci sentiamo vivi, motivati, creativi, e soddisfatti, anche se l’attività non è direttamente legata a un premio esterno, come il denaro o il successo sociale. Questo perché il flusso ha un valore intrinseco: è appagante in sé, senza bisogno di ricompense.

Oggi, nella società della distrazione, dominata da notifiche, social media e multitasking, sperimentare il flusso è diventato sempre più raro. Molti giovani faticano a concentrarsi per lunghi periodi, e questo può rendere più difficile entrare in quello stato di immersione profonda che permette di imparare davvero, di creare, di migliorarsi. Tuttavia, imparare a riconoscere le condizioni che favoriscono il flusso può aiutare ciascuno a vivere in modo più consapevole e ricco. Ad esempio, scegliere attività che ci appassionano, affrontare sfide adeguate alle nostre competenze e ridurre le distrazioni esterne sono tutti modi per creare le premesse giuste.

Alcuni critici sostengono che puntare al flusso rischi di farci perdere il senso del dovere o della realtà. Ma in realtà, non si tratta di fuggire, bensì di abitare pienamente l’esperienza, coltivando la presenza mentale. Il flusso, quindi, non è evasione, ma impegno profondo.

In conclusione, il flusso è una condizione preziosa, oggi più che mai. Cercarlo, coltivarlo e proteggerlo può aiutarci a studiare meglio, a lavorare con più soddisfazione e persino a vivere in modo più autentico. In un’epoca che premia la velocità e la superficialità, imparare a entrare nel flusso può essere un piccolo atto di resistenza interiore.