Introduzione
Charles Baudelaire è uno dei poeti più importanti dell’Ottocento. Con la sua raccolta I Fiori del Male, ha cambiato il modo di scrivere poesia. Non parla di paesaggi romantici o di amori ideali, ma della città, della vita quotidiana, del disagio e della bellezza nascosta nelle cose comuni. Per questo è considerato il primo poeta moderno.
🚶♂️ Il flâneur: il poeta che osserva la città
Baudelaire vive a Parigi, una città che sta cambiando velocemente. Lui cammina per le strade, osserva le persone, i negozi, i passanti. Questo tipo di poeta si chiama flâneur: è un osservatore attento, curioso, che trova ispirazione nella vita urbana. La città diventa il suo paesaggio poetico.
⚙️ La modernità nella poesia
Baudelaire è il primo a parlare della modernità in poesia. Scrive di temi nuovi: la noia, la solitudine, il progresso, il traffico, la folla. Non cerca solo il bello, ma anche ciò che è strano, inquietante, diverso. Per lui, anche il brutto può diventare poesia.
Baudelaire non accetta le regole della società borghese, che vuole tutto ordinato, pulito, morale. Lui scrive di desideri, peccati, sogni, angosce. Per questo è stato anche censurato. Ma proprio questa libertà lo rende speciale: dice quello che sente, senza paura.
Baudelaire è il primo dei “poeti maledetti”: artisti che vivono ai margini, che soffrono, ma che creano opere profonde e sincere. La sua vita è stata difficile, ma la sua poesia è diventata un punto di riferimento per tanti autori dopo di lui.
Conclusione
Baudelaire ha aperto una nuova strada nella poesia. Ha mostrato che si può parlare della realtà, anche quando è dura o triste, e trovare comunque bellezza. Ancora oggi, leggere Baudelaire ci aiuta a vedere il mondo con occhi diversi, più attenti e più profondi.