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lunedì 12 maggio 2025

Romanticismo e dipendenza affettiva: quando l'amore diventa una prigione

L’amore è uno dei temi più esplorati nella letteratura, nel cinema e nella musica. Per molti adolescenti, l’amore appare come una promessa assoluta: sentirsi finalmente visti, desiderati, importanti. Non è un caso che la narrativa “romance”, quella in cui due persone si innamorano superando ostacoli e difficoltà, abbia così tanto successo, soprattutto tra le ragazze. Ma è lecito domandarsi: il romanticismo rappresentato in questi racconti parla davvero di amore? Oppure, a volte, nasconde forme di dipendenza emotiva?

Nei romanzi d’amore più noti, la protagonista femminile aspetta l’uomo giusto, spesso misterioso, sfuggente, a volte persino rude. L’amore è visto come una forza travolgente, che sconvolge la vita e dà un senso nuovo all’esistenza. In Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, questo meccanismo funziona in modo sano: i protagonisti, Elizabeth e Darcy, cambiano, maturano, e solo dopo questo cambiamento possono riconoscersi e amarsi davvero. Il lieto fine è il risultato di una crescita reciproca.

Ma non sempre l’amore narrato è così equilibrato. In Cime tempestose di Emily Brontë, Heathcliff e Catherine si amano in modo ossessivo, violento, possessivo. Il loro legame sembra più una malattia che un sentimento sano: non si ascoltano, si feriscono, e distruggono tutto ciò che li circonda. Qui, la passione è scambiata per amore, ma ciò che si vede è una profonda dipendenza emotiva.

La dipendenza affettiva è una forma di attaccamento in cui l’altro diventa l’unica fonte di benessere, autostima e senso di identità. Si tollerano l’umiliazione, la freddezza, il disinteresse, pur di non essere lasciati soli. Alcuni romanzi contemporanei, purtroppo, rafforzano questo modello. In Cinquanta sfumature di grigio, ad esempio, Christian è un uomo controllante e freddo, mentre Anastasia cerca di “salvarlo” con il proprio amore. Il messaggio implicito è che l’amore vero deve far soffrire, che per essere amate bisogna sacrificarsi. Ma questo è un messaggio pericoloso.

La realtà è che l’amore maturo non è un brivido continuo, ma un equilibrio tra desiderio, rispetto, vicinanza e libertà. Non deve distruggere, ma costruire. Alcuni romanzi propongono proprio questa visione. In La lettera d’amore di Cathleen Schine, ad esempio, il romanticismo non cancella la razionalità, e l’ironia diventa uno strumento per capire davvero cosa si prova. E in La coscienza di Zeno di Italo Svevo, l’amore viene messo in discussione in quanto parte di una più vasta ricerca di sé.

Dunque, il romanticismo è un bisogno umano legittimo, ma va distinto dalla dipendenza. Il vero amore non ci rende schiavi, non ci cancella, non ci fa soffrire perennemente. Non serve vivere relazioni tormentate per sentirsi vivi: la profondità può trovarsi anche nella quotidianità, nel rispetto reciproco e nella crescita personale.

giovedì 1 agosto 2024

La dipendenza affettiva

 Introduzione 


Viviamo in un'epoca in cui gli specialisti della mente: psichiatri, psicologi e neuroscienziati pongono molta attenzione ai problemi di dipendenza. Fino a qualche decennio fa si conoscevano le dipendenze da sostanze, farmaci e droghe. Oggi l'attenzione si è spostata sui comportamenti: gioco d'azzardo, shopping compulsivo, abuso di materiale pornografico, ecc.,. E, appunto, in campo relazionale, la dipendenza affettiva, che in verità si declina in diverse forme e modalità, che tuttora i ricercatori stanno investigando. Ancora non inserita ufficialmente nelle classificazioni dei disturbi psichiatrici, la dipendenza affettiva tuttavia arreca sofferenza a chi ne soffre e spesso anche ai loro congiunti.

La dipendenza affettiva è un fenomeno complesso che colpisce molte persone, spesso senza che ne siano pienamente consapevoli. Questa condizione si manifesta quando una persona basa la propria felicità e autostima esclusivamente sul legame con un'altra persona. La dipendenza affettiva può avere effetti devastanti su vari aspetti della vita, specialmente nei rapporti sentimentali, nelle amicizie e nell'ambito lavorativo.


Dipendenza Affettiva nei Rapporti Sentimentali


In ambito sentimentale, la dipendenza affettiva si manifesta attraverso un attaccamento eccessivo al partner. Chi ne soffre tende a sacrificare i propri bisogni e desideri per mantenere la relazione, temendo costantemente l'abbandono. Questo porta spesso a dinamiche malsane, in cui il dipendente affettivo diventa subordinato al partner, perdendo la propria autonomia e identità. 


Le relazioni romantiche influenzate dalla dipendenza affettiva sono spesso caratterizzate da gelosia, controllo e paura costante di essere lasciati. Questa insicurezza può trasformarsi in comportamenti ossessivi, che alla lunga logorano il rapporto. La mancanza di equilibrio e di reciprocità può portare a sofferenza per entrambi i partner, con il rischio di generare una spirale di infelicità e insoddisfazione.


Dipendenza Affettiva nelle Amicizie


Anche nelle amicizie, la dipendenza affettiva può creare problemi significativi. L'amico dipendente può diventare troppo bisognoso, richiedendo costantemente attenzione e conferme. Questo comportamento può risultare opprimente per l'altro, portando a tensioni e, in alcuni casi, alla rottura dell'amicizia. 


La mancanza di indipendenza emotiva rende difficile stabilire confini sani, causando spesso conflitti e malintesi. La paura dell'abbandono e il desiderio incessante di approvazione possono portare il dipendente affettivo a tollerare situazioni negative pur di non perdere l'amicizia, alimentando un circolo vizioso di insoddisfazione e dipendenza.


Dipendenza Affettiva sul Lavoro


Sul lavoro, la dipendenza affettiva può manifestarsi in modi altrettanto problematici. Una persona dipendente può cercare costantemente l'approvazione dei colleghi o dei superiori, compromettendo la propria autonomia e capacità decisionale. Questo può portare a situazioni di sfruttamento o abuso, dove il dipendente accetta incarichi e responsabilità eccessive pur di ottenere riconoscimento.


La mancanza di autostima e il bisogno di sentirsi accettati possono influenzare negativamente le prestazioni lavorative, portando a stress, ansia e burnout. Inoltre, l'incapacità di stabilire confini chiari può creare tensioni con i colleghi, minando la collaborazione e l'armonia all'interno del team.


 Conclusione


La dipendenza affettiva è una condizione che può avere effetti profondamente negativi su vari aspetti della vita. Nei rapporti sentimentali, può portare a dinamiche malsane e sofferenza reciproca. Nelle amicizie, può creare tensioni e rotture, mentre sul lavoro può compromettere l'autonomia e il benessere del dipendente. Riconoscere e affrontare la dipendenza affettiva è essenziale per costruire relazioni sane e soddisfacenti, basate su rispetto reciproco e autonomia emotiva. Imparare a credere in sé stessi e a valorizzare la propria identità è il primo passo per uscire da questo circolo vizioso e migliorare la propria qualità di vita.


Riferimenti bibliografici:

M-C.Deetijens, Dire basta alla dipendenza affettiva. Imparare a credere in sé stessi, Vivenza, Edizioni Il Punto d’Incontro, 2009