Introduzione
Negli ultimi anni si è diffusa l’idea che le dating app siano uno strumento utilizzato soprattutto dagli adulti, impegnati nel lavoro o con poco tempo per conoscere nuove persone. Tuttavia, osservando la realtà quotidiana degli adolescenti, ci si accorge che, anche se molti minorenni non utilizzano direttamente applicazioni come Tinder, i meccanismi che regolano il modo di conoscersi e di corteggiarsi sono ormai gli stessi. Ciò che è cambiato, infatti, non è il sentimento, ma il luogo in cui il desiderio prende forma: oggi l’incontro passa spesso attraverso lo schermo.
Tesi
Le dinamiche proprie delle dating app interessano profondamente anche gli adolescenti, perché rispondono a un bisogno fondamentale della loro età: sentirsi riconosciuti, visti e desiderati.
Argomentazione 1: I social funzionano come dating app “implicite”
Molti studenti delle scuole superiori usano quotidianamente Instagram, TikTok, Snapchat o Discord. Queste piattaforme, pur non essendo state create per incontri sentimentali, vengono utilizzate per:
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inviare segnali di interesse (like, messaggi, reazioni),
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osservare chi guarda e chi risponde,
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misurare la propria attrattività in base alle interazioni ricevute.
In questo modo le piattaforme diventano spazi di prova dell’identità, dove scegliere e venire scelti ha un valore emotivo molto forte.
Argomentazione 2: Il bisogno di conferma
L’adolescenza è un’età in cui l’autostima è instabile e in costruzione. Ricevere attenzione online può far sentire “visti”, mentre l’assenza di risposte può generare ansia o senso di rifiuto. Termini come ghosting (sparire senza spiegazioni) o visualizzato e non risposto mostrano come il digitale abbia introdotto nuove forme di ferita relazionale, meno evidenti ma altrettanto intense.
Argomentazione 3: La contraddizione tra idealizzazione e distacco
Molti adolescenti vivono una tensione interna:
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desiderano l’amore romantico, intenso e trasformativo,
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ma allo stesso tempo temono di “coinvolgersi troppo” e apparire vulnerabili.
Da un lato c’è il sogno dell’amore assoluto, dall’altro la cultura sociale suggerisce leggerezza, velocità e nessun attaccamento. Questo conflitto può generare confusione e insicurezza emotiva.
Confutazione di un’opinione opposta
Chi sostiene che le dating app siano “roba da adulti” ignora che gli adolescenti hanno già interiorizzato le loro logiche, anche senza usarle direttamente. Ciò che conta non è l’app in sé, ma il modo di pensare le relazioni: valutazione rapida, immagine, esposizione, paura del silenzio.
Conclusione
Le dating app non sono soltanto un fenomeno tecnologico, ma un segno della trasformazione più ampia dei rapporti affettivi nell’era digitale. Anche gli adolescenti vi sono coinvolti, perché la necessità di essere riconosciuti e desiderati è un tratto universale della crescita. Capire questo fenomeno non significa giudicare o criticare i giovani, ma offrire loro strumenti per vivere le relazioni in modo più consapevole, autentico e umano.
Bibliografia
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Carolina Bandinelli, Le postromantiche. Sui nuovi modi di amare, Laterza, Roma-Bari, 2024.
Saggio breve che analizza come la cultura contemporanea, le app e l’individualismo neoliberale trasformino l’esperienza dell’amore e del desiderio. -
Eva Illouz, Perché l’amore fa male. L’esperienza amorosa nella modernità, Cortina Raffaello, Milano, 2012.
Studio sociologico che mostra come la logica del mercato condizioni profondamente l’intimità e le relazioni affettive. -
Zygmunt Bauman, Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, Laterza, Roma-Bari, 2003.
Opera fondamentale che interpreta i legami contemporanei come instabili, flessibili e continuamente revocabili. -
Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso, Einaudi, Torino, 1979.
Un testo seminale che restituisce la voce dell’innamorato, mostrando l’amore come esperienza linguistica, immaginativa e spesso contraddittoria.