mercoledì 21 agosto 2024

Comprendere e riconoscere il Trauma Complesso

 Introduzione


Viviamo in un mondo in cui ogni giorno sentiamo parlare di eventi drammatici: guerre, disastri naturali, violenze e abusi. Tuttavia, ci sono ferite invisibili che possono lasciare segni profondi nelle persone, soprattutto nei giovani. Queste ferite, spesso silenziose e nascoste, sono ciò che gli esperti chiamano "trauma complesso". Non si tratta solo di episodi estremi, ma anche di esperienze quotidiane e prolungate nel tempo, come sentirsi ignorati, non amati o trattati con indifferenza.


Cos'è il Trauma Complesso (PTSD)?


Il trauma complesso non è solo il risultato di un singolo evento catastrofico, ma può derivare da una serie di esperienze negative accumulate nel tempo. Immagina un bambino che cresce in un ambiente dove non si sente mai davvero ascoltato o apprezzato. Oppure pensa a un adolescente che, per anni, subisce bullismo a scuola o viene trascurato dai genitori. Queste esperienze, seppur apparentemente meno "drammatiche" rispetto a un incidente o un abuso fisico, possono comunque lasciare cicatrici profonde nella mente e nel corpo di una persona.


Gli effetti del trauma sulla persona


Quando una persona vive esperienze traumatiche, specialmente se prolungate nel tempo, il suo corpo e la sua mente possono reagire in modi che non sempre comprendiamo. Il trauma può far sentire una persona costantemente in allarme, come se fosse sempre in pericolo, anche in situazioni normali. Può portare a sentimenti di tristezza profonda, rabbia, paura e, a volte, a una sensazione di distacco dalla realtà. Può provocare frequenti incubi e flashback. Questo stato di allarme continuo può compromettere la capacità di concentrarsi a scuola, di creare relazioni sane e di vivere una vita serena.


Perché è importante riconoscere e prevenire il trauma


Riconoscere il trauma complesso è il primo passo per prevenirlo. Quando capiamo che certi comportamenti – come ignorare qualcuno, deriderlo o trattarlo con freddezza – possono avere un impatto devastante, diventiamo più consapevoli delle nostre azioni e delle loro conseguenze sugli altri. Trattare gli altri con rispetto, gentilezza e comprensione non è solo una questione di buona educazione, ma un modo per prevenire traumi che potrebbero avere effetti negativi a lungo termine.


Comportamenti da Evitare


Come giovani, avete il potere di influenzare positivamente la vita degli altri. Evitare certi comportamenti può fare la differenza:


- Bullismo e derisione: Deridere o umiliare un compagno può sembrare un gioco per alcuni, ma per chi subisce può essere un'esperienza devastante che lascia cicatrici profonde.

- Esclusione sociale: Non includere qualcuno nelle attività di gruppo o ignorarlo può farlo sentire invisibile e non desiderato, alimentando un senso di solitudine e disperazione.

- Indifferenza: Non prestare attenzione a chi cerca aiuto o sostegno è un comportamento che può rafforzare il senso di abbandono in chi già si sente solo.

  

L'importanza dell'empatia


Essere empatici significa mettersi nei panni degli altri, cercando di capire come si sentono. Questo non solo aiuta a prevenire comportamenti che possono causare trauma, ma rende anche il mondo un luogo più accogliente e sicuro per tutti. Sostenere un compagno che attraversa un momento difficile, ascoltare senza giudicare, e offrire un gesto di gentilezza sono tutte azioni che possono fare la differenza.


Conclusione


Il trauma complesso è una realtà che colpisce molte persone, anche se non sempre in modo evidente. Come adolescenti, avete la responsabilità di creare un ambiente in cui tutti si sentano visti, ascoltati e amati. Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni: piccoli gesti di gentilezza e rispetto possono evitare grandi ferite emotive. Siate consapevoli delle vostre parole e dei vostri comportamenti, perché ognuno di noi ha il potere di influenzare positivamente la vita degli altri.

Riferimenti bibliografici:

B. Van der Kolk, Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche, Milano, Cortina Editore, 2015

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