Viviamo in un tempo in cui siamo costantemente connessi, aggiornati, informati su ciò che fanno gli altri. I social media ci permettono di vedere, in tempo reale, i viaggi, le feste, i successi e perfino i pranzi degli amici e dei conoscenti. In questo contesto nasce un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani (ma non solo): la FOMO, acronimo inglese che significa Fear of Missing Out, cioè “paura di essere tagliati fuori”.
La FOMO è quella sensazione fastidiosa che proviamo quando vediamo gli altri divertirsi o vivere esperienze entusiasmanti e noi non ci siamo. Può sembrare qualcosa di banale, ma in realtà ha un forte impatto sul nostro benessere mentale. Ci spinge a controllare continuamente il telefono, a dire “sì” a eventi che non ci interessano davvero solo per non sentirci esclusi, a vivere nel confronto continuo con gli altri, spesso dimenticando cosa vogliamo davvero noi.
Secondo Patrick J. McGinnis, autore del libro FOMO Sapiens, questa paura nasce dal bisogno profondo di appartenenza che l’essere umano ha da sempre. Oggi, però, viene amplificata dalla tecnologia e da una società che ci fa sentire in perenne ritardo, come se la nostra vita fosse sempre meno interessante di quella degli altri.
È importante rendersene conto e imparare a proteggere la propria libertà. Dire di no a un’uscita perché si è stanchi o si ha voglia di leggere un libro non significa “perdere qualcosa”, ma rispettare i propri bisogni. Non essere presenti ovunque non ci rende meno validi, ma più consapevoli. Inoltre, spesso quello che vediamo online non è la realtà: è una versione selezionata e filtrata, pensata per apparire perfetta.
Per superare la FOMO, serve imparare a scegliere. Scegliere ciò che ci fa stare bene davvero, senza inseguire approvazione o visibilità. Serve anche coltivare la presenza: quando siamo con qualcuno, spegnere il telefono, ascoltare davvero, vivere quel momento. È così che torniamo padroni del nostro tempo e della nostra attenzione.
In conclusione, la FOMO è una trappola moderna che colpisce molti giovani e può condizionare la loro vita quotidiana. Ma possiamo liberarcene, imparando a conoscerla, a riconoscere il suo effetto su di noi e a scegliere consapevolmente come vogliamo vivere. Perché essere liberi oggi non significa avere tutto, ma sapere cosa ci basta.
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