venerdì 13 agosto 2010

L'importanza di leggere

La situazione della lettura in Italia è motivo di preoccupazione, come evidenziato da recenti studi che indicano come il 62% degli italiani non legga neanche un libro all'anno. È sconcertante constatare l'indifferenza dei politici e dell'opinione pubblica di fronte a questo dato. L'Italia sta perdendo competitività nel contesto delle sfide globali, proprio quando studi economici dimostrano che i livelli di lettura sono strettamente correlati allo sviluppo economico.

Non a caso, la lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-Nord, che sono più ricche, benestanti e istruite, mentre segna il passo nel Meridione, dove vi è una maggiore difficoltà e sottoalfabetizzazione.

La lettura, pertanto, genera ricchezza e progresso, un aspetto che non dovrebbe sorprendere. Nella società tardo-moderna, in cui l'informazione e la comunicazione rivestono un ruolo strategico, e in cui le conoscenze diventano obsolete velocemente, leggere e mantenersi aggiornati diventa quasi una necessità vitale, un'attività dettata dall'istinto di sopravvivenza.

Inoltre, i cambiamenti nella nostra società non riguardano solo la sfera tecnico-scientifica, ma anche l'ambito organizzativo e culturale. Le migrazioni, i mutamenti nei ruoli di genere e la trasformazione dell'economia, che passa dall'egemonia della produzione industriale a quella dei servizi, richiedono ai cittadini e ai lavoratori nuove competenze, sia culturali che relazionali. Per avere successo nel lavoro in un'economia competitiva, non sono sufficienti solo le conoscenze tecniche, ma sono richieste competenze legate all'intelligenza emotiva, come motivazione, introspezione, empatia, autostima e capacità di lavorare in gruppo. Queste qualità possono essere acquisite anche attraverso la lettura di libri che non si limitano alla sfera della psicologia. La letteratura, la poesia e la narrativa sono strumenti ideali per approfondire la conoscenza di sé e degli altri, per comprendere la sfera emotiva e affettiva.

Purtroppo, in Italia prevalgono spesso le caste. Il mercato competitivo è difettoso e il merito viene spesso ignorato. È noto che il successo spesso è riservato ai figli di famiglie influenti, ai raccomandati e ai clienti della politica. Di conseguenza, il paese si trova a faticare a livello internazionale in molti settori strategici per la competitività. Aumentare il numero di persone con titoli accademici non basta. "Più dottori che lettori" era il titolo eloquente di un articolo di una rivista specializzata. In effetti, stiamo diventando un popolo di dottori ma non di lettori, e ciò comporta una progressiva svalutazione del "pezzo di carta" come certificazione di competenza effettiva.

Tuttavia, l'importanza della lettura non può essere relegata esclusivamente all'ambito economico o alla possibilità di accumulare beni materiali. Al contrario, ci sono persone che hanno una vita appagante e produttiva anche senza essere forti lettori.

La lettura è fondamentale per il nostro benessere e per vivere appieno. Leggere con attenzione e passione ci rende più liberi, nutre il nostro spirito e perfeziona la nostra umanità. Ci consola nei momenti di sconforto e ci libera dalla solitudine. Ci rende più consapevoli, creativi e meno influenzabili dai pregiudizi e dai condizionamenti. La lettura arricchisce le nostre vite, permettendoci di viaggiare nel tempo e nello spazio.

Inoltre, la lettura è un piacere sia fisico che mentale. Apprezzare una bella frase, l'eloquenza di uno scrittore o l'architettura di un romanzo è un piacere intellettuale e sensuale. La lettura stimola i nostri sensi, la memoria e il ricordo. Ci fa vivere al massimo delle nostre potenzialità. Attraverso la lettura, possiamo dialogare con i grandi geni che l'umanità ha prodotto, interrogandoli sulle questioni che ci stanno a cuore, senza limiti di tempo.

La diffusione dei libri tascabili a prezzi accessibili teoricamente rende possibile a tutti l'opportunità di beneficiare dell'esperienza dei grandi pensatori.

Molti eminenti studiosi concordano sul fatto che coloro che leggono buoni libri e si formano sulla grande letteratura sviluppano una struttura mentale più ricca, flessibile e raffinata rispetto a chi non legge.

È vero, come scriveva Gianni Rodari, che "il verbo leggere non sopporta l'imperativo". È probabile che alcuni individui siano naturalmente portati alla lettura, mentre sarebbe crudele imporre la lettura di poesia o narrativa a chi ha una mentalità prevalentemente pratica o orientata al mercato. Tuttavia, tutti possono diventare lettori o migliorare le proprie abitudini di lettura.

In Italia, si fa ancora troppo poco per promuovere iniziative culturali e diffondere il piacere della lettura. Solo recentemente si sono iniziate a vedere biblioteche accoglienti e moderne, dove i lettori non si sentano ospiti indesiderati.

La scuola svolge un ruolo fondamentale nel promuovere l'abitudine alla lettura. Insegnanti motivati ed entusiasti, che siano anche lettori appassionati, possono fare molto per rendere la lettura un'attività affascinante. L'abitudine alla lettura sembra consolidarsi meglio se instaurata precocemente, quindi è cruciale anche il ruolo della famiglia. È difficile che un bambino diventi un lettore se non ha l'esempio dei genitori, se non ci sono libri e giornali in casa e se la lettura al di fuori della scuola viene considerata un'attività inutile che danneggia il rendimento scolastico.

Nel mondo contemporaneo, che valorizza l'azione e l'estroversione, la lettura viene spesso considerata un'occupazione passiva e poco attraente, associata erroneamente al genere femminile. In realtà, la lettura è un'attività impegnativa che richiede attenzione, partecipazione e capacità di riflessione. Dobbiamo educare i bambini a considerare la lettura come un impegno attivo e, soprattutto, far loro sperimentare che leggere non è noioso, ma piacevole e avventuroso.

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